presenta Il Filo di porpora – ed. Piccin. In dialogo con Riccardo Panigada
Il Filo di Porpora si presenta come un romanzo formativo che racconta, attraverso le vicende dei personaggi, le dinamiche di potere e di violenza, che avvengono dietro a porte chiuse, di case tranquille solo in apparenza. Svela la dipendenza affettiva, come un livido nascosto, di quelle mogli e di quelle compagne, che “amano” un uomo a qualsiasi costo. Restituisce alla donna vittima di abusi, quella possibilità di scelta che si ha soltanto con la presa di coscienza della propria forza e inevitabilmente, del proprio ruolo, nella ruota infinita della violenza di genere. La sofferenza, provocata da una relazione malsana, è un dolore intimo che ogni donna sente in modo diverso, ma il riscatto del destino vittimario è un cammino che può iniziare proprio dalla volontà di consapevolezza, tanto del dolore quanto delle risorse interiori.
Il libro mette in luce i fili sottili che legano le dinamiche familiari e che possono indurre a sviluppare una comunicazione basata sull’aggressività da un lato, e su una scarsa autostima dall’altro. Lascia sperare che ci sia possibilità di cambiamento e di prevenzione anche, ma tale processo deve cominciare proprio nella famiglia in cui nasciamo e che ci insegna a diventare donne e uomini autentici. Non si tratta di un testo di genere ma di un invito, rivolto a donne e uomini, a cogliere la sfida del miglioramento personale, per tagliare quel filo rosso di violenza, che ancora oggi imprigiona molte relazioni.
Con un romanzo si può toccare il cuore anche a persone lontane, e le vicende della storia che leggerete si ispirano a fatti realmente accaduti. Mi auguro così, che possiate affezionarvi ai personaggi che incontrerete, che possiate compiere con loro un viaggio interiore, che possiate vivere in voi le loro emozioni, perché le emozioni arrivano prima e con più forza dei ragionamenti, ed è attraverso esse che abbiamo imparato le lezioni più importanti della vita. È un libro che si augura di scuotervi, di farvi mettervi in discussione, di farvi pensare al rapporto con i vostri genitori, di farvi sorridere, di farvi commuovere forse, e sicuramente tenterà di farvi sperare in una possibilità di miglioramento. - Vanessa Criconia