presenta Assassinio nel campo di grano - Ed. Canova. In dialogo con l’autore, Giovanni Galli
Cinquecento anni fa, nel 1523, il pittore veneziano Domenico Capriolo, trapiantato a Treviso, dipingeva la pala dell’altar maggiore della chiesa di Ponzano Veneto.
Opera che, grazie al vescovo Marin, dalla fine del Settecento è conosciuta come la “Formosissima”. Quattro anni dopo l’artista veniva assassinato poco lontano da quella stessa chiesa nella proprietà terriera della moglie Camilla, figlia di Pier Maria Penachi, uno dei pittori più noti in città. L’autore rievoca la vicenda prendendo le mosse dall’arrivo a Treviso del Capriolo nel 1517, pochi mesi dopo la fine della lunga guerra di Cambrai. La storia di questo veneziano, morto a 34 anni per un colpo di archibugio, offre lo spunto per narrare un decennio di avvenimenti trevigiani inseriti in quelli nazionali e internazionali della Serenissima.
La città trevigiana è orgogliosa delle nuove mura che hanno salvato dagli assalti nemici i suoi abitanti e, contemporaneamente, offerto ai governanti veneziani l’opportunità di affrontare la lunga lotta per la sopravvivenza della Repubblica. Nelle pagine scorrono le figure del
cronista-notaio Bartolomeo Zuccato, del capitano di ventura greco albanese Mercurio Bua, ma anche la vita sociale e religiosa, l’elezione dei dogi e del nuovo vescovo di Treviso, il paesaggio agreste con le coltivazioni dell’epoca. Un romanzo che vuole avvicinare il lettore alle vicende di cinque secoli fa entrando nelle case e nelle chiese, nei documenti dei notai, nelle lotte per il potere, nella vita quotidiana.Un libro che è un approccio alla storia attraverso la narrativa.