Il salotto pop e il book club si legano insieme per un appuntamento sul testo Alta Fedeltà di NiCk Hornby
A seguire aperitivo a tema 10 € a persona
Per chiudere la stagione un vero evento: Book Club e Salotto Pop uniscono le loro forze - in una scoppiettante sinergia letteraria e musicale - per una serata imperdibile. E quale avrebbe potuto essere l’argomento scelto se non “Alta Fedeltà” di Nick Hornby?
Effervescente diario esistenziale dove la musica è eletta a ragione di vita marchiando l’esistenza del protagonista e della sua cerchia di amici. Pagine che hanno contribuito a edificare gli anni Novanta con la loro dolceamara pozione intrisa di cinismo, disincanto e una innata paura di invecchiare, declinando un eterno presente lungo un mondo di classifiche; quasi a voler trattenere e fissare su carta il tempo prima dell’avvento di internet, Spotify e la musica liquida.
“Alta Fedeltà” è il ritratto impietoso ma sincero di una generazione disfunzionale, nevrotica, fragile e romantica che - se ha scelto di arrendersi - l’ha fatto con classe.
E con un disco dei Beatles sottobraccio.
“Le persone più infelici che conosco, dico in senso amoroso, sono anche quelle pazze per la musica pop; e non sono sicuro che la musica pop sia stata la causa della loro infelicità, ma so per certo che sono persone che hanno ascoltato canzoni tristi più a lungo di quanto non siano durate le loro tristi storie”.
“Che cosa è nata prima: la musica o la sofferenza? Ai bambini si tolgono le armi giocattolo, non gli si fanno vedere certi film per paura che possano sviluppare la cultura della violenza, però nessuno evita che ascoltino centinaia, anzi, dovrei dire migliaia di canzoni che parlano di abbandoni, di gelosie, di tradimenti, di penose tragedie del cuore. Io ascoltavo la pop music perché ero un infelice. O ero infelice perché ascoltavo la pop music?”