Non se n'è mai veramente andato. Anzi, è sempre rimasto lì, a presidiare le Colonne d'Ercole del pop inglese, insufflandolo di linfa sempre uguale eppure sempre diversa. Perché, se mai vi è stato un movimento che ha contribuito a edificare la quasi totalità dei nostri (e vostri) beniamini d'oltremanica è il Glam Rock. Situato nei primevi anni Settanta, eterogeneo humus di boogie e Little Richard sui quali si fecondò per irrompere con virulenza, in realtà ha sempre mantenuto spore in qualsiasi tendenza musicale si sia avvicendata da allora. Non di solo David Bowie visse il Glam, però.
Per fortuna. E il Salotto Pop di marzo sarà una ghiotta occasione per (ri)scoprire rivoli interessanti, figli degeneri, coscienziosi adepti e qualche eccellente dimenticato. Da Jobriath ai Doctors of Madness, dagli Sweet a Brett Smiley, da Alex Harvey agli Sparks. Dai Cockney Rebel ai Pulp passando per Bay City Rollers, Placebo, Marc Bolan e Roxy Music. E poi i Giuda, Franz Ferdinand, i Blitz Kids, Mick Ronson, Slade, il Romo, i Rubettes, le ultime frontiere dei Walt Disco
e.… perché no? "Rumore" e Renato Zero. Insomma: Junkshop glam, bubblegum pop e ‘Starmen’ assortiti.
"Oooohh wham bam, thank you ma'am!"