presenta Centoparole - Sperling & Kupfer.
Immaginando come avrei presentato questo mio libro, ho provato a fare una lista dei capitoli che più sentivo miei, quelli che potevano essere piùesplicativi del mio modo di essere, di interpretare la vita ma nell’interpretazione di ogni parola trovavo qualcosa che valeva la pena essere raccontato, qualcosa di importante e mio. Sapevo di aver esaminato, spogliato e rivestito ogni parola, cercando di spremerne tutto il sapere e la storia che conteneva.
Le parole dalle quali sono partito erano molte di più ma, strada facendo, molte di queste le ho abbandonate, quando mi impantanavo in percorsitroppo logici, normali, addirittura banali… non era un nuovo vocabolario che mi interessava scrivere.
Ecco perché su queste centoparole, sopravvissute, c’è una rilettura attenta di ogni loro significato, e dentro c’è tutta la mia vita... che ho usato, però, non come autocelebrazione ma come mezzo di trasporto per veicolare altri pensieri, per arrivare al cuore del lettore, per coinvolgerlo in riflessioni magari più profonde, attraverso suggestioni che lo inducano a sognare, credere e osare. Viviamo in un mondo dove, per paura di fallire, si rischia e si investesempre meno nella realizzazione di un sogno, di un progetto… vorrei che questo libro lo leggessero i giovani, perché, senza la presunzione di voler insegnare qualcosa a qualcuno, in questo libro racconto di quanto mi sia stata preziosa compagna di vita quella passione che ha sempre mosso ogni mia giornata, quella che mi ha sempre aiutato a dare un senso ad ogni mio domani. Ognuno di noi è un’opera d’arte meravigliosa ma per scoprirlo dobbiamo imparare a volerci bene, a credere in noi, solo così riusciremo a far emergere quei sogni che, per paura o per pudore, abbiamo nascosto negli abissi più profondi della nostra anima.
Il mio desiderio, attraverso il racconto della mia esperienza, è quello ditentare di portare il lettore a riflettere sulla sua di esperienza… il sottotitolo di Centoparole, Per raccontare una vita, vorrei che fosse riferito anche alla vita di ogni singolo lettore.
Il lettore potrà scegliere la parola che più assomiglia al suo stato d’animo del momento e leggere questo libro, saltando dalla A alla Z, a suo piacimento…non è un romanzo e non c’è da scoprire come va a finire. Le parole meritano rispetto e oltre a pronunciarle bisogna anche saperle ascoltare. Mentre scrivevo ho cercato di mettere in pratica quello che la musica mi ha insegnato: ascoltare e ascoltarsi, godendo delle pause e di quei silenzi, che creano il vero valore melodico della nostra esistenza… e in questo modo le mie centoparole hanno trovato un senso.