presenta Soli nella tempesta. Disciplina e armonia per affrontare le battaglie della vita - ed. Rizzoli. Ne parla con Silvia D'Autilia
«Alcuni treni sono persi per sempre, su altri ho la sensazione che potrebbe esserci ancora posto per me; certe occasioni o relazioni pensi sempre che potrebbero tornare da un momento all'altro. Con il nuoto è successo così, è rimasto in sospeso per anni, poi si è ripresentato.»
La storia di Manuel la ricordano tutti: uno scambio di persona, un colpo di pistola, una carriera nel nuoto professionistico stroncata a soli diciannove anni. Quei momenti, quei primissimi difficili mesi sono stati raccontati in Rinascere, un libro del 2019 da cui è stata poi tratta una fiction di successo per Rai1.
A cinque anni di distanza, molte cose sono cambiate: Manuel è un uomo, ha attraversato una nuova fase della sua vita con una maturità che lui stesso non si aspettava, ha scoperto altre passioni, ha dovuto fare i conti, stavolta davvero, con la disabilità e un futuro da disegnare. Lo ha fatto da solo nella tempesta, in parte, e con le persone che nel tempo gli sono state vicine, delle quali in queste pagine parla con affetto e senza riserve. Lo ha fatto con la musica e il pianoforte, una vocazione e un impegno, una risorsa e un sostegno.
Soprattutto, lo ha fatto ancora una volta grazie allo sport, alla piscina, all'acqua: in occasione delle Paralimpiadi di Parigi il 2 settembre gareggerà nei 100 rana.
Manuel Bortuzzo nasce il 3 maggio 1999 a Trieste. Il suo nome completo è Manuel Matteo. La sua storia è simbolo della volontà di trasformare una tragedia in una vera occasione di rinascita. Manuel è un ex nuotatore e personaggio pubblico, divenuto suo malgrado celebre in quanto vittima di un efferato attacco d'arma da fuoco, a seguito del quale è rimasto paralizzato dalle gambe in giù.