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Chiara POLITA

dom 27/04/25 18:00 - 19:00

presenta Di fulmini e tempesta - Marsilio. In dialogo con Alessia Pavan. In collaborazione con ANPI, gli esordi di narrativa italiana più attesi del 2025. 


Un romanzo che racconta la Resistenza attraverso le scelte e il corpo di una partigiana che – trovando la forza di reagire – “esce dall’anonimato e conquista la propria emancipazione affrontando dilemmi morali, segreti e sacrifici”. L’autrice, del
’74, vive e lavora a San Donà di Piave. Laureata in Conservazione dei beni culturali, ha operato per molti anni in ambito museale, e svolge la propria attività professionale in campo culturale, tra divulgazione, didattica, ricerca e organizzazione di eventi. Per il suo primo libro Marsilio parla di “una narrazione che ricorda il miglior Neorealismo, attraverso cui l’autrice dà voce a chi decide di ribellarsi e non si lascia imporre argini, facendo della libertà e del coraggio di rialzarsi la propria ragione di vita”.

 

Autunno 1943, Veneto orientale. Maria, quarantotto anni, lavora come operaia nello iutificio di San Donà di Piave. È una donna pragmatica, di poche parole, una figlia di quell’Italia rurale fatta di proverbi, vita pratica e rassegnazione. Grazie a una collega più giovane, entra in contatto con i partigiani del Basso Piave, e dando una scossa alla propria vita decide di unirsi alla brigata Eraclea, guidata dal comandante Attilio Rizzo. A poco a poco, la sua vita prende a scorrere su due vie parallele – quella dell’apparenza e quella della segretezza –, finché nel gennaio del 1944 le viene affidato Giacomo, un bambino ebreo sfuggito alla deportazione: dovrà nasconderlo, e proteggerlo. Alla donna, però, spetta anche un altro compito, custodire una mappa sulla quale un partigiano, prima di morire, ha annotato frasi enigmatiche, con due nomi da svelare: una minaccia, o persone da salvare? Nel frattempo, sulle tracce del gruppo condotto da Rizzo, da Venezia arrivano Bufera e Vito, due giovani fascisti che – affiancati da Zanlevio, violento esponente delle Brigate nere – danno avvio a una caccia serrata che costringerà Maria a imbracciare le armi per guardare in faccia non solo il futuro della sua gente, ma anche il proprio passato. Tra avventurose missioni condotte nelle terre di bonifica, arresti, rappresaglie, misteri da sbrogliare e perdite dolorose, ad accompagnare la protagonista di questo romanzo è l’acqua della Piave, con le sue sfumature di vita e di morte: mese dopo mese, anno dopo anno, Maria, proprio come il fiume, non si lascia imporre argini, facendo della libertà, del coraggio di rialzarsi e della capacità di amare la spinta che è la sola in grado di tenerla in vita. Con uno stile carico di suggestione e della pietas che accomuna le migliori opere del Neorealismo italiano, Chiara Polita racconta la Resistenza attraverso le scelte e il corpo di una partigiana che, trovando la forza di reagire, esce dall’anonimato e, in prima linea al fianco degli uomini, conquista la propria emancipazione.

Villorba
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