presenta Non si uccide di martedì - ed. Sellerio, 2023. In dialogo con Roberto Dedenaro
Una commedia nera ambientata negli anni del fascismo tra Venezia e Rodi. Attorno al testamento di una vedova molto ricca si dispiegano torbide relazioni familiari e intrecci criminali, mentre Venezia si affaccia prepotente con la Giudecca e le chiese, il Caffè Florian e l’eterna magia dell’acqua.
Venezia. Nel più rinomato caffè di San Marco una elegante anziana signora incontra l’avvocato Ridolfi, un giovane dal fare astuto, anche se alcuni dettagli del suo abbigliamento denunciano scarsa affermazione professionale. La signora è una vedova molto ricca e altrettanto cinica, indifferente alle sirene del conformismo. Tra i due si stringe un accordo.
Rita, la nipote della vedova, ed Enrico, chirurgo in carriera, sono in viaggio di nozze a Rodi, allora italiana: siamo nel 1938, nei giorni del Trattato di Monaco. Li avvicina un sedicente generale di nome Costantini, che comunica a Rita l’improvvisa morte della nonna, dicendo di averla sposata poco prima che si spegnesse e consegnando alla nipote un testamento che la rende unica erede di una immensa fortuna. Ma il testamento include una clausola capestro, dove si insinua l’avvocato Ridolfi, che fa la sua comparsa a Rodi con una proposta tanto ambigua quanto minacciosa. Tra i quattro, sullo sfondo mondano e corrotto dell’isola levantina, inizia un carosello di mosse e contromosse, che include il ricatto e un incombente delitto: un gioco in cui uno solo potrebbe vincere tutto. Il mistero da Rodi ritorna infine a Venezia, dove i personaggi, messi in scena con piglio umoristico e a tratti satirico, lo condurranno a soluzione.
Andrea Molesini (Venezia, 1954). E’ stato a lungo professore di Letterature comparate all'Università di Padova. Con il romanzo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” (Sellerio 2010), tradotto nei paesi di lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, olandese, norvegese, slovena, danese, serba, croata e ungherese ha vinto, nel 2011, i Premi Campiello, Comisso, Città di Cuneo Primo Romanzo ed il Premio Latisana. Nel 2013 pubblica il suo secondo romanzo, La primavera del lupo, tradotto in francese e tedesco. I suoi lavori successivi sono: “Presagio” (2014), “La solitudine dell'assassino” e “Dove un'ombra sconsolata mi cerca” (2019). Nel maggio 2021 è uscito, con la casa editrice Sellerio, il suo sesto romanzo “Il rogo della Repubblica” ispirato a una storia vera avvenuta a Venezia nel 1480: un processo che condusse al rogo tre ebrei ingiustamente accusati d'infanticidio. Oltre alla propria attività di romanziere si è dedicato anche alla poesia, alla saggistica, alla letteratura per l’infanzia e a traduzioni dal francese e dall’inglese.