presenta Se il Fuoco ci desidera – Breve vita di Renato Del Cin, che 8 settembre 1943 scelse la libertà - Utet. Ne parla con Francesco De Filippo
«Sente la montagna», dice di lui il comandante. Nell’estate del 1943, Renato Del Din si distingue per preparazione e istinto da scalatore, e lui stesso trova un incanto speciale lassù tra le Dolomiti, dove non arrivano gli echi terribili della guerra. Ma non appena viene assegnato come sottotenente degli alpini a un battaglione della divisione Julia si trova davanti alla scelta più importante della sua vita: scoccato l’armistizio, sbandato l’esercito, si tratta di decidere se seguire Mussolini tra le forze repubblichine o ribellarsi ai nazifascisti.
Renato pensa a suo padre Prospero, prigioniero in India, che mai aveva voluto prestare giuramento al duce; pensa a sua madre Ines e a sua sorella Paola a Udine, mentre i tedeschi la occupano usando il pugno di ferro; pensa agli ideali risorgimentali, che lo infiammano ancora, e scrive su un foglio una poesia, che inizia così: «Se il fuoco ci desidera, il fuoco ci prenda». Renato quell’8 settembre scelse la libertà, diventando tra i primi animatori delle brigate Osoppo, cuore della Resistenza in Friuli.
In sette mesi furibondi di sortite, azioni e sabotaggi, la sua formazione divenne una spina nel fianco per i nazifascisti, fino alla terribile notte in cui Renato in persona guidò un attacco eroico a una caserma della milizia, trovando la morte. Era il 25 aprile 1944, esattamente un anno prima della Liberazione. Renato aveva ventun anni. Nell’ottantesimo anniversario, Alessandro Carlini ricostruisce la brevissima vita di questo ufficiale e partigiano “perfetto”, grazie agli scritti e alle lettere inedite di Renato, e ai ricordi della sorella Paola Del Din, che dopo la morte del fratello portò avanti il suo nome e la sua battaglia.
Alessandro Carlini (1976, Ferrara), giornalista e scrittore, lavora per l’Agenzia Ansa e collabora con il Corriere del Ticino. Si è occupato soprattutto di politica estera, cultura, spettacoli ed economia in diversi Paesi, fra cui Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti, Francia e Israele. Ha pubblicato il romanzo di ambientazione storica "Partigiano in camicia nera" (Chiarelettere, 2017), vincitore del Premio Città di Como Opera Prima (nella foto la cerimonia di consegna) e del Premio Carver, il noir "Gli sciacalli" (2021), proposto al Premio Strega e fra i primi 8 libri di narrativa nel torneo letterario di Robinson 2022, e il seguito 'Il nome del male' (2022), finalista al Garfagnano in Giallo. Il suo ultimo libro è "Nome in codice: Renata" (Utet), la storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto. Ha scritto per alcune riviste letterarie, fra cui Passaporto Nansen e Il corsaro nero.